domenica 8 dicembre 2013

“Lasciando casa” di Anita Brookner

LASCIANDO CASA
di Anita Brookner
NERI POZZA
La storia si svolge alla fine degli anni Settanta, Emma Roberts ha 26 anni e vive con la madre a Londra.
Il padre è morto quando lei aveva solo otto anni e da allora la madre vive la sua condizione di rispettabile vedovanza trascorrendo le giornate immersa nella lettura.
Oppressa dall’amore della madre, Emma capisce che è giunto il momento di vivere la propria vita e, per uscire dal suo stato di angoscia e solitudine, decide di accettare una piccola borsa di studio. Grazie a questa offerta, si trasferisce a Parigi dove potrà concludere i suoi studi sui progetti dei giardini ideali del Sei e del Settecento.
Da sola, nella capitale francese, Emma deve affrontare per la prima volta le sue paure e superare quel senso di inadeguatezza e di incapacità che non la abbandonerà per tutta la vita.
Il processo di emancipazione non si rivela così semplice come aveva immaginato e nonostante l’amicizia di Françoise Desnoyers, una giovane irrequieta bibliotecaria dalla vita turbolenta, e di Michael, un ragazzo schivo e riservato, Emma rimane schiava del suo modo di essere sobrio ed ordinato.
Durante il suo soggiorno a Parigi, la madre muore improvvisamente ed Emma è costretta a rientrare a Londra.
Dopo un primo momento di smarrimento, la ragazza prende coscienza che la sua vita è ora radicalmente cambiata.
Pur non afflitta da preoccupazioni economiche, grazie alla lungimiranza della madre che le ha lasciato del denaro, è però ben consapevole che ormai è giunto il momento di affrancarsi da una mentalità adolescenziale per entrare definitivamente nella fase adulta.
Proprio in questo periodo conosce Philip Hudson, un medico che ha il doppio dei suoi anni, con il quale inizia una relazione basata non sulla passione ma sull’amicizia ed il rispetto reciproco.
Un rapporto tra due persone mature e malinconiche che hanno entrambe bisogno dei loro spazi. Il loro non è amore ma piuttosto l’unione di due solitudini.
                                  
“Lasciando casa” è il racconto di un viaggio all’interno di sé stessi. Quello di Emma è un viaggio introspettivo, un percorso che lei sente di dover compiere per conoscere sé stessa nel tentativo di superare le proprie paure e le proprie insicurezze. Emma deve affrontare l’incapacità di relazionarsi con il prossimo se vuole crescere come persona.
La vera conquista sarà proprio riuscire ad accettarsi per quello che si è, con i propri limiti e le proprie ansie; ritagliandosi i propri spazi certo, ma senza rinunciare totalmente alla compagnia degli altri nonostante la difficoltà a misurarsi con la società.

Sono più o meno a mio agio, più o meno contenta: non tutti sono nati per interpretare un ruolo eroico. L’unica ambizione realistica è vivere nel presente.

“Lasciando casa” è un libro raffinato ed intenso, un libro che fa riflettere.
La storia scorre lentamente sottolineata da un flusso costante di pensieri e riflessioni della protagonista, ma contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il romanzo non risulta mai noioso, monotono o ripetitivo.
Anita Brooker è bravissima a rendere partecipe il lettore e a far sì che egli indaghi quegli stessi conflitti e disagi interiori sui quali si interroga la protagonista della storia.

Definizione perfetta quella del New York Times Book Review “un romanzo magnifico, profondo ed elegante”.


2 commenti:

  1. Ma dai, questo mi ispira tantissimo, anche di più di Hotel du Lac (ho lasciato perdere gli accenti,) che dovrebbe essere il suo capolavoro. Grazie per la segnalazione: chissà, potrei riuscire a leggerlo, prima o poi.

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    1. Io non avevo letto nulla di questa autrice prima. Ho appena scoperto che ha scritto tantissimi romanzi....

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