venerdì 19 dicembre 2014

“La dama nera” di Sally O’ Reilly

LA DAMA NERA
di Sally O’ Reilly
SONZOGNO
Withehall, marzo 1592. Aemilia Bassano sta per assistere alla rappresentazione de “La bisbetica domata” alla presenza della sovrana, Elisabetta I.

Dopo la morte della madre avvenuta sei anni prima, la giovanissima Aemilia appena sedicenne era stata abilissima a trovare il modo di rimanere a corte sistemandosi con ogni sfarzo.
Ella è, infatti, da sei anni l’amante di lord Hundson, il lord ciambellano, un ex militare di 40 anni più anziano di lei e cugino di Elisabetta.

Aemilia ha saputo sfruttare la sua bellezza per raggiungere un’invidiabile posizione, tutti sono a conoscenza della sua relazione con Lord Henry e lei per questo è temuta e rispettata da tutti.
Aemilia però non è solo bella, ma anche colta ed intelligente, sa citare Ovidio e i classici, ama la poesia, il teatro e vorrebbe lei stessa un giorno poter vivere della sua arte, ma in quanto donna vede questa strada a lei preclusa, pur non dandosi mai per vinta.
Aemilia è tenace, passionale, impulsiva e questo suo carattere le procurerà nella vita molti dispiaceri.

L’impressione che Aemilia ha de “La bisbetica domata” è terribile, tanto da farle dire del suo autore:

Un furfante dall’animo infimo, convinto che deprezzare una donna renda l’uomo due volte più forte. Non gli basta che una donna non goda di maggiore libertà di un cagnolino da salotto (…)

Aemilia incontrerà presto però il giovane William Shakespeare che descriverà come un giovane:

Alto, snello e vigile, con occhi infossati. Abbigliato ad arte, con pendenti d’oro alle orecchie e guanti eleganti

Inutile dire che nonostante i battibecchi iniziali tra i due scoppierà la passione ed Aemilia per il loro amore dovrà rimettere in discussione tutta la sua vita e le sue scelte.

Ad appena 22 anni la giovane sarà costretta a vedere se stessa per quello che realmente è: una mantenuta sebbene la più altolocata del paese, abbigliata sì come una principessa, un angelo di taffetà, una fata in abiti d’oro, ma pur sempre e solo la regina delle puttane.

Quando poi rimarrà incinta di William comprenderà che per il proprio bene e per quello del figlio in arrivo dovrà fare in modo che tutti credano che il padre sia lord Hunsdon.
Chiuderà con William e accetterà la proposta del suo protettore di sposare l’uomo che questi ha scelto per lei ovvero Alfonso Lanyer.

Alfonso è un uomo di bell’aspetto, ma anche un donnaiolo e un giocatore d’azzardo, un musicista frivolo e imprevidente che non ci metterà molto a sperperare la dote che la moglie ha ricevuto dall’amante.

Inizia così il periodo più buio della vita di Aemilia, lontano da corte, senza mezzi, spesso al limite dell’indigenza, con un bambino da crescere, viziato e maleducato al quale non riesce a negare nulla, un marito inadeguato e la peste che imperversa per le strade di Londra.

Aemilia sfrutterà ogni mezzo per affermare se stessa attraverso la sua poesia e la sua arte e non lascerà nulla di intentato, al punto da evocare persino i demoni dell’inferno ed essere accusata di stregoneria, pur di salvare dal contagio il suo bambino, quel bambino che è il ritratto dell’uomo che ha amato un tempo e che mai è riuscita a dimenticare.

E William riuscirà mai a dimenticare la dama bruna che così profondamente l’ha avvinto?
Aemilia e William riusciranno ad incontrarsi di nuovo? William scoprirà un giorno di essere il padre del figlio della donna amata e dalla quale è stato tradito e respinto?
Aemilia perdonerà William di averle dedicato dei sonetti tanto ingiuriosi e carichi di odio?

Sally O’ Reilly non ha suddiviso il suo romanzo in parti e capitoli come un qualunque romanzo, ma ha optato per la suggestiva idea di suddividerlo come se si trattasse di un’opera teatrale con un’iniziale presentazione dei personaggi, un prologo e degli atti suddivisi a loro volta in scene.
                                                                                                                                         
L’affresco della Londra di epoca Tudor è splendido e pieno di dettagli così come la descrizione della corte, dei complotti e dei personaggi che pur romanzati sono pur sempre personaggi storici.
Bellissime le pagine che descrivono l’imperversare della peste per le vie di Londra e ci raccontano della violenza, della paura e della follia che si erano impossessate del popolo e non solo.

Le strade della City sono intrise di brutalità, rumori, pestilenza, e oltre ancora non c’è che la barbarie delle campagne.

Il sottotiolo de “La dama nera” recita la storia, vera e commovente, della vera Dark Lady di Shakespeare.

Aemilia Bassano Lanyer è un personaggio storico, vissuta durante i regni di Elisabetta I e di Giacomo I, fu l’amante di diversi uomini di corte tra cui il più celebre Lord Hunsdon che dovrebbe essere realmente il padre di suo figlio.
Ci sono indicazioni in alcuni documenti tra cui alcuni scritti del dottor Simon Forman che Aemilia potesse effettivamente avere avuto una relazione anche con lo stesso William Shakespeare.
Alcuni studiosi oggi ritengono piuttosto plausibile l’idea che la famosa “dama bruna” dei sonetti shakespeariani possa essere identificata con Aemilia Bassano così come si tende ad avvalorare l’ipotesi dell’identificazione de “il giovane biondo” con Henry Wriothesley.

La trama è indubbiamente molto romanzata e, senza nulla togliere all’approfondita ricerca storica eseguita dall’autrice per ricostruire l’epoca in cui la giovane dama visse, l’impressione è che la verità dei fatti sia piuttosto rimaneggiata.

Su Shakespeare, sulla sua vita, sui suoi amori veri e presunti, persino su un suo possibile orientamento omosessuale sono state scritte innumerevoli pagine.
La sua vita e la genesi delle sue opere rimane per molti ancora oggi avvolta nel più fitto mistero.
Posso citare, per chi fosse interessato, due saggi che ho letto qualche tempo fa e che ho trovato davvero molto interessanti e completi: il primo più incentrato sulla vita del bardo si intitola “Shakespare. Una biografia” scritto da Peter Acroyd  ed edito da Neri Pozza; il secondo è uno studio dettagliato delle opere e della loro genesi, l’autore è Giorgio Melchiori, il titolo è  “Shakespeare”, pubblicato da Editori Laterza.

“La dama nera” di Sally O’Reilly è un ottimo romanzo, che prende spunto da verità storiche per creare una suggestiva storia intrisa di negromanzia ed incantesimi.
Una storia che coinvolge il lettore fin dalle prime pagine e dove l’elemento magico e demoniaco fa da sfondo ad una storia fatta di passioni, inganni e tradimenti.
Una trama dove l’odio, l’amore, la vendetta e la lussuria sono i padroni dell’animo umano e muovono ogni azioni di uomini e donne.
Un’epoca, quella Tudor, in cui la violenza e l’arte erano al centro della vita di corte e non solo. Un’epoca dove negromanti, alchimisti e astrologi erano ricercati e temuti in egual misura.

L’immagine di Aemilia Bassano come prima femminista della storia è reale così come è verità storica che lei abbia pubblicato una raccolta di poesie dedicata a donne famose del suo tempo.
Magistrale però è l’idea dell’autrice di legare la storia di Macbeth alla vita di Aemilia, così che sin dall’inizio le tre celebri streghe della famosa tragedia shakespeariana facciano da filo conduttore alla vita di questa donna dalle caratteristiche in verità davvero mal assortite, una donna un po' strega e un po' santa:

Ho la mente di un filosofo, l’educazione di un principe e la moralità di una suora.

A chi consiglierei la lettura de “La dama nera”?
A tutti coloro che amano Shakespeare, i suoi sonetti e le sue opere, il Macbeth in particolare, e a tutti gli appassionati del teatro elisabettiano.
Perché lo consiglierei?
Semplicemente perché Sally O’Reilly è veramente brava a saper trasportare il lettore indietro nel tempo e a farlo sentire parte di quel mondo.





Nessun commento:

Posta un commento