domenica 17 maggio 2015

“L’Italia nello specchio del Grand Tour” di Cesare De Seta

L’ITALIA NELLO SPECCHIO
DEL GRAND TOUR
di Cesare De Seta
RIZZOLI
Il fulcro di questo saggio è il Paese reale, così come esso viene “scoperto” dalla coscienza europea in età moderna. La complessa e aggrovigliata esperienza del Grand Tour, viaggio di formazione della classe dirigente europea, fu un contributo rilevante alla cultura del cosmopolitismo, in cui è stato fondamentale il ruolo assunto dall’Italia come centro di aggregazione della civiltà nell’Europa moderna.
(tratto dall’introduzione)

Il saggio di Cesare De Seta è un viaggio nell’Italia vista con gli occhi dei tourists che nel corso dei secoli attraversarono il nostro paese regalandoci una specie di immagine di “unità nazionale” ancor prima che il paese stesso divenisse uno stato a tutti gli effetti.

L’Italia come nazione è uno stato giovane, ma agli occhi di coloro che la attraversarono nel passato, seppur una terra divisa politicamente, essa appariva come una terra unita spiritualmente in virtù del suo antico passato, ma anche grazie al suo comune patrimonio artistico ed alle sue incomparabili bellezze naturali.

L’Italia per la sua collocazione geografica e per ragioni legate più propriamente alla sua millenaria civiltà fu interessata dal passaggio di pellegrini fin dall’epoca medievale. Proprio dall’XI secolo inizia il racconto del prof. De Seta per soffermarsi poi ampiamente sui secoli XVII e XVIII, secoli interessati dal Grand Tour vero e proprio.

L’autore del saggio ha deciso di suddividere alcuni capitoli in base alla diversa nazionalità di appartenenza dei viaggiatori. Abbiamo così pagine dedicate al popolo britannico (inglesi, gallesi, scozzesi e irlandesi), al popolo francese e a quello tedesco.

Per stessa ammissione del prof. De Seta i viaggiatori di queste nazioni non furono i soli a viaggiare attraverso l’Italia. Ci furono, infatti, anche viaggiatori provenienti dal profondo nord e dall’est europeo, ma purtroppo a causa della mancanza di documentazione relativa ai loro viaggi, vuoi per la lingua in cui furono redatti i loro diari vuoi per la difficile reperibilità dei documenti, non è stato possibile per l’autore dare loro spazio all’interno di questo volume.

Pagina dopo pagina veniamo a conoscenza di quali siano state le modifiche a cui i viaggi furono soggetti nel corso dei secoli (mezzi di trasporto, spese, compagni di viaggio ecc.). 

Possiamo comprendere inoltre come nel corso degli anni si modificarono i gusti dei viaggiatori così che le stesse città visitate in un periodo storico piuttosto che in un altro cambiarono la loro forza attrattiva agli occhi dei tourists.

Interessante leggere di come al variare dei gusti dei viaggiatori in base al mutare delle mode e degli stili artistici/architettonici del tempo una città potesse essere dichiarata più o meno bella ed interessante di un’altra.

Non è poi da trascurare l’influenza che ebbero gli scavi archeologici e il conseguente interesse per le antichità.

Così ad esempio città come Napoli acquistarono nei secoli sempre più interesse e l’Italia meridionale e la Sicilia che all’inizio non erano neppure contemplate nelle guide turistiche nel corso dei secoli divennero pian piano delle tappe fondamentali.

Il numero impressionante di note e le nutrite fonti consultate fanno di “L’Italia nello specchio del Grand Tour” un saggio esaustivo e ben costruito.
Innumerevoli sono i personaggi di cui ci parla il prof. De Seta che hanno attraversato il nostro paese, alcuni molto famosi come Goethe altri sinceramente a me sconosciuti prima della lettura di questo volume.

Il libro è interessante, completo e approfondito, ma tutto ciò lo rende un testo non sempre scorrevole, spesso un po’ troppo impegnativo e a volte la sua lettura richiede un notevole sforzo di concentrazione da parte del lettore.

L’argomento trattato è comunque talmente singolare ed interessante che se non vi lascerete spaventare dalle difficoltà e deciderete di affrontarne la lettura, non rimarrete delusi ed ogni vostro sforzo sarà ampiamente ricompensato.





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